
Miele di Manuka: uno sguardo alla storia…
Originario della Nuova Zelanda, l'albero di Manuka ha una lunga storia che risale ai primi coloni dell'isola: gli indigeni Maori. I Maori discendono dai coloni della Polinesia orientale, che arrivarono in Nuova Zelanda con diverse ondate di viaggi in waka (canoa) tra il 1320 e il 1350 circa.
Infatti, i Maori chiamavano questa pianta aromatica "Toanga", ovvero "tesoro", e la veneravano per i suoi molteplici usi. Il suo utilizzo più significativo era il suo potere medicinale e curativo. Per loro, l'albero era essenzialmente una sorta di farmacia naturale ancestrale.
Di questa pianta si facevano vari usi, alcuni dei quali sono elencati di seguito:
- Gli infusi preparati con le foglie venivano utilizzati per abbassare la febbre e curare problemi allo stomaco e alle vie urinarie.
- La resina prodotta dall'albero veniva utilizzata come idratante per le ustioni.
- La resina veniva utilizzata anche per calmare la tosse.
- Altre parti dell'albero venivano mescolate per curare la diarrea.
Anche i coloni europei sfruttarono le conoscenze acquisite dai Maori e utilizzarono questa pianta per altri scopi, come:
- Utilizzare le foglie per preparare il tè.
- Utilizzare le foglie per produrre birra.
- Estrazione dell'olio dalle foglie per scopi medicinali.
- L'uso dell'olio per miscele cosmetiche.
Fu solo con l'arrivo di una donna molto speciale, Mary Bumby, apicoltrice inglese e sorella di un missionario metodista, che il miele di Manuka fu estratto da questa pianta a fiore singolo. Fu proprio Mary Bumby a introdurre queste preziose api sulle coste dell'isola nel 1839.
Tuttavia, ci vollero altri 100 anni, fino agli anni '80, per dimostrare gli esclusivi benefici antibatterici del miele di Manuka. Il padre di questa ricerca fu il biochimico Peter Molan*, che pubblicò il suo studio sul miele di Manuka presso l'Università di Waikato negli anni '80, dimostrando che il metilgliossale presente nel miele era responsabile dei suoi effetti antivirali e antibatterici. Recentemente, è stato introdotto un sistema di classificazione dell'MGO (metilgliossale) per misurare il contenuto preciso di metilgliossale naturale. Il metilgliossale si trova esclusivamente nel miele di Manuka ed è direttamente correlato alla sua potenza. Maggiore è il contenuto di MGO (metilgliossale), maggiore è la qualità del miele. Oggi, sia i livelli di UMF (Unique Manuka Factor) che di MGO sono riscontrabili nel miele di Manuka autentico.